Tour Bezzi Benevolo

Partiamo Venerdì mattina con l’idea di salire al Bezzi passando per il col Giasson ma superato l’abitato di Bonne ci imbattiamo in un cumulo di neve: strada chiusa! Perdindirindina, porca!!! Qualcosa non va! Provo a lanciare un’occhiata sulla strada oltre lago ma mi sembra innevata uguale, eppure giurerei che qualcuno mi aveva detto di esser arrivato in macchina a Surier! Nel dubbio provo a fare una chiamata e mi viene svelato l’arcano: guarda dentro il lago! Inizialmente mi sembra la classica presa pu culo, ma poi… la strada c’è davvero!! Allora ci rimettiamo in moto ed andiamo a beccare l’accesso corretto! La salita al col Giasson avviene in totale solitudine, su neve perfettamente trasformata ed un clima di rara bellezza! Ci concediamo di toccar la vetta della Becca a 3246m prima di affrontare una discesa da lacrime agli occhi sino al Bezzi dove il soggiorno è stato più che piacevole. Il sabato partiamo presto alla volta della Grande Traversiere cercando di sfruttare la mezza giornata di buono, sin da subito si capisce che c’è umidità nell’aria e le condizioni non son più quelle del giorno precedente! La salita affronta dapprima pendii ripidi, poi spiana un po’ e quindi riprende per un valloncello proprio sotto la punta Bassac S per giungere al ripido ghiacciaio sospeso che si traversa integralmente! Per fortuna qualcuno era passato prima di noi lasciando una bella traccia, che brivido: non oso pensare se mai dovesse muoversi un lastrone! L’ultimo pezzo per arrivare al colle è ancora ripido e siamo totalmente nella nebbia! Arrivo che i ragazzi stanno ancora salendo e mi concedo un lampo up and down fino alla vetta! Di scender sul Benevolo non se ne parla: pendii ripidi finiscono inghiottiti in un mare di nuvole senza indicazione, azzardo? No grazie! Riscendiamo per l’itinerario di salita fino alla traversata, poi per aggiungere un po’ di emozione ci spariamo giù per la ripida parete NO, sotto il ghiacciaio pensile. La visibilità in basso migliora e gli ultimi 700m fino al Bezzi sono nuovamente da lacrime agli occhi! Per l’ultimo giorno rivediamo tutti i nostri piani e confidiamo nella fortuna di avere ancora una giornata di buono, proviamo ad alzarci presto, siamo rimasti in 7 in tutto il rifugio! Nulla: nuvole basse e poco rigelo, di già che siamo in piedi facciamo colazione ed intanto il giorno prende vigore, a guardar meglio si vede qualche schiarita! Mah, proviamoci! E così decidiamo di lanciarci verso la punta Plattes des Chamois, una linea di salita stupenda che avevo già chiaramente identificato il primo giorno scendendo dalla Giasson! Il percorso è diretto sopra il rifugio, dopo poco si raggiunge un passaggio obbligato dove conviene non perder troppo tempo perché fa un po’ da colatoio a tutta la parete e la barra rocciosa soprastanti, un canale porta su un pendio sospeso dove comincia il ghiacciaio, le pendenze sono sostenute e seguendo le parti più deboli di questa parete E si sale dritti alla vetta. Il tempo ci accompagna fino a 3200, poi procediamo a sentimento! Anzi, a fiuto su una traccia che qualcuno aveva fatto qualche giorno prima! Solo guardando l’altimetro capiamo di esser nei pressi della vetta e ce la diamo buona! La prima parte di discesa è da voltastomaco, poi via via meglio fino al solito pianto finale sui pendii che conducono al rifugio!!
Ric 6/8 Maggio 2016

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